Incubo o realtà?
- Quando l’auto non funziona
Oggi sono terribilmente di fretta: ho un colloquio di lavoro. Voglio accendere il motore e partire, ma niente. Appare invece una scritta sul display del quadro strumenti. Come leggo il testo, il battito del mio cuore accelera: «Vuoi riavviare l’auto? Devi pagare …» - Voce fantomatica dal navigatore
Andando a lavoro resto fermo in coda con l’auto. D’un tratto, si accende il navigatore, tuttavia la voce cordiale non mi segnala deviazioni, ma mi informa dicendo: il veicolo è stato hackerato e si fermerà. - La mia auto è impazzita
Caso straordinario, in autostrada ho la via libera. Viaggio a oltre 100 Km/h, quando all’improvviso si accendono le quattro frecce e tutti i finestrini si aprono. Agitato, accosto in corsia di emergenza e impreco: la mia auto è impazzita? Quindi sul display del mio sistema di navigazione si accende la scritta: «YOU HAVE BEEN HACKED!»
Queste storie non appartengono più al mondo dei film di James Bond o dei romanzi di fantascienza, ma sono scenari già possibili e concepibili a livello tecnico.
Auto: computer ambulanti
Sono passati i tempi in cui, con la comprensione tecnica e una chiave, praticamente tutti potevano riparare un auto. Oggi i veicoli a motore sono computer ambulanti: tantissime funzioni sono comandate elettronicamente. In più di solito sono connessi, fatto che nella maggior parte dei casi dimentichiamo nella quotidianità. Lo sapevate che il GPS riceve le informazioni sul traffico in tempo reale da qualche parte, che il dispositivo viva voce funziona solo perché il software dell’auto accede al cellulare tramite Bluetooth o che il sistema di assistenza di emergenza eCall può sempre localizzare il veicolo?
La connessione rende vulnerabili
Questa connessione rende i veicoli vulnerabili. E più si intensifica la dotazione digitale e la connessione a reti, maggiori possibilità di attacco hanno gli hacker. La motivazione può essere quella di rubare le auto, manipolando il sistema di accesso. Oppure si può pensare a un blocco del software dell’auto e alla richiesta di un pagamento come riscatto. «La cosa si fa davvero interessante soprattutto se i criminali informatici in questa occasione potranno bloccare anche importanti dati privati del proprietario», commenta Patrick Brielmayer, esperto di sicurezza IT ed ex hacker.
Un circolo vizioso
Di recente gli esperti della sicurezza hanno scoperto falle nell’IT di un rinomato marchio automobilistico e si sono procurati l’accesso ai veicoli «Credo che le richieste di riscatto siano ormai solo questione di tempo», afferma Philip Herger, responsabile Gestione dei prodotti presso Zurich Svizzera. «Benché le case automobilistiche si armino costantemente, gli hacker continuano a trovare nuove falle di sicurezza, proprio come avviene con i computer e i cellulari. Noi vogliamo proteggere i nostri clienti al meglio e in modo previdente dalle conseguenze di questi nuovi pericoli.»
Zurich offre il suo aiuto in caso di accesso al proprio veicolo da parte di criminali informatici
Basta partire e accelerare – al volante della mia auto decido io dove andare.
Ma cosa accadrebbe se all’improvviso fosse qualcun altro a prenderne il controllo?
L’eventuale furto mediante hackeraggio è già assicurato con la casco parziale dell’assicurazione di veicoli a motore. Inoltre Zurich, con l’assicurazione auto, ha lanciato il nuovo modulo complementare Attacco informatico.
Quest’ultimo copre i costi se
- un attacco informatico danneggia o distrugge il software della vostra auto
- il veicolo diventa inutilizzabile a causa di hackeraggio o il funzionamento è limitato
- il software o l’unità di controllo dell’auto devono essere ripristinati