Una volta il sistema previdenziale svizzero era una strada rettilinea che portava le persone dal tirocinio fino alla pensione. Certo, il denaro non cresceva sugli alberi, ma la direzione era chiara e semplice.
Oggi il mondo legato alla previdenza è divenuto più complesso, avete però la possibilità di modellare molto più autonomamente il vostro percorso verso il pensionamento. Allo stesso tempo il sistema dei tre pilastri della previdenza statale, professionale e privata si rivela sempre più una giungla e noi vi accompagniamo aiutandovi a far luce nel buio.
La previdenza statale costituisce con l’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (AVS/AI) il 1° pilastro nel sistema previdenziale svizzero. L’obiettivo del primo pilastro consiste nell’assicurare il minimo esistenziale per pensionati, invalidi e superstiti. Se le prestazioni dell’AVS e dell’AI non sono sufficienti a garantire il minimo esistenziale, la persona interessata riceve in aggiunta delle prestazioni complementari (PC). Il primo pilastro viene finanziato nel sistema di ripartizione. Ovvero i lavoratori e i datori di lavoro versano mensilmente dei contributi con i quali vengono pagate le rendite di oggi.
Sono assicurate:
In combinazione con il primo pilastro, la previdenza professionale ha lo scopo di assicurare il tenore di vita abituale durante la vecchiaia, in caso di invalidità o decesso. Nel secondo pilastro versano i collaboratori e i datori di lavoro, di norma in parti uguali (il cosiddetto finanziamento paritetico). A differenza del primo pilastro, per ogni assicurato viene risparmiato e remunerato un proprio capitale di vecchiaia – tuttavia il 56 percento della popolazione svizzera non ne è consapevole. Non conta l’avere della cassa pensioni come facente parte del proprio patrimonio, sebbene per molte persone rappresenti addirittura la maggiore quota patrimoniale.
Nelle imprese sono assicurati obbligatoriamente contro i rischi invalidità e decesso tutti i collaboratori con un salario annuo AVS superiore a CHF 21’510 dal 1° gennaio successivo al compimento del loro 17° compleanno. A partire dal 1° gennaio successivo al compimento del 24° anno di vita, sono assicurate in aggiunta anche le prestazioni di vecchiaia. possono assicurarsi in via facoltativa: i lavoratori indipendenti, le persone con un salario annuo inferiore a CHF 21’510, le persone con più datori di lavoro.
Per molte persone, la previdenza professionale è il pilastro più importante nella previdenza per la vecchiaia. Ma ormai da molto tempo si trova ad affrontare grandi sfide. Per questo vi sono tre motivi: innanzitutto le persone ormai raggiungono età decisamente più elevate rispetto agli anni in cui è nata la previdenza professionale. In secondo luogo, da più di dieci anni regna un livello di tassi bassi, quindi investendo l’avere di vecchiaia si ottengono rendimenti decisamente peggiori. L’interesse come «terzo contribuente» accanto a collaboratori e datori di lavoro non è quindi più in grado di svolgere il suo compito. Il terzo motivo risiede nel fatto che le rigide disposizioni di legge portano a maggiori garanzie – sotto forma di aliquote di conversione troppo elevate e promesse di interesse irrealistiche. La conseguenza: si formano lacune di finanziamento delle rendite, che non sono così semplici da colmare. Gli istituti di previdenza devono finanziarle con una parte non indifferente dei redditi di investimento realizzati con i contributi dei lavoratori e ridistribuire i rendimenti degli investimenti a favore dei pensionati. Scoprite quanto fortemente siete interessati da tale ridistribuzione e cosa potete fare per contrastarla.
Prelevare anticipatamente il capitale di vecchiaia nel secondo pilastro
Il vostro avere della cassa pensioni appartiene a voi, ma può essere prelevato anticipatamente, ovvero prima del pensionamento, solo in tre casi speciali: se volete acquistare una proprietà di abitazione, se volete avviare un’attività indipendente o se lasciate definitivamente la Svizzera.
Potenziale di riscatto nel secondo pilastro
La previdenza di molte persone è caratterizzata da lacune contributive – perché hanno studiato per molto tempo, hanno vissuto all’estero o hanno fatto una pausa per dedicarsi al proprio figlio. Molti non ne sono nemmeno consapevoli. Perfino un aumento di salario offre del potenziale per adeguare le prestazioni dell’assicurazione al nuovo salario anche in modo retroattivo. Chi versa volontariamente denaro aggiuntivo può compensare le lacune contributive, migliorare la prestazione di vecchiaia e al contempo ridurre il proprio carico fiscale. Perché la somma di riscatto può essere detratta direttamente dal reddito imponibile nella dichiarazione di imposta. L’attuale potenziale di riscatto è indicato nel certificato di previdenza. Poiché oggigiorno quasi tutte le casse pensioni funzionano secondo il cosiddetto primato dei contributi, i riscatti per incrementare la futura rendita di vecchiaia hanno acquisito maggiore importanza.
Chi fa affidamento solo sul primo e sul secondo pilastro rischi di avere lacune di reddito – e non solo durante la vecchiaia, bensì anche per quanto riguarda i rischi della vita incapacità di guadagno e decesso.
Incapacità di guadagno: chi è permanentemente ammalato o addirittura diviene invalido, a seconda della situazione deve mettere in conto di subire ingenti perdite. Queste lacune possono essere colmate con un’assicurazione privata in caso di incapacità di guadagno.
Anche in caso di decesso è importante tutelare il/la partner o la famiglia, affinché possa per esempio continuare a vivere nell’attuale casa. A seconda della situazione, si percepiscono solo prestazioni limitate dal primo e secondo pilastro. In particolare le coppie conviventi sono svantaggiate nel nostro sistema previdenziale. In tal caso, il capitale in caso di decesso di un’assicurazione Rischio Vita può essere un importante cuscinetto di sicurezza per i superstiti.
I nostri consigli: