No, ma è vivamente raccomandata, perché a seconda della durata dell’obbligo di pagamento continuato del salario, i datori di lavoro non assicurati possono incorrere in spese notevoli.
Esempio: In base alla scala bernese, il primo anno un collaboratore o una collaboratrice ha diritto a 21 giorni di pagamento continuato del salario. Con ogni anno successivo, il numero di giorni aumenta. Dopo 14 anni di servizio, il datore di lavoro dovrebbe continuare a pagare il salario per 150 giorni. Se è necessario assumere un’altra persona in sostituzione, i costi salariali raddoppiano. Dopo la scadenza del termine di attesa, un’assicurazione diaria per malattia si fa carico del salario del collaboratore o della collaboratrice inabile al lavoro e fornisce quindi uno sgravio finanziario.
I premi assicurativi possono essere suddivisi tra datore di lavoro e lavoratore o lavoratrice; tuttavia, di norma almeno il 50 percento deve essere versato dal datore di lavoro.
Sì. L’importo del premio assicurativo dipende da diversi fattori. Vi rientrano ad es. il salario assicurato (dall’80 al 100 percento del salario AVS) e il termine di attesa (7, 14, 30 o 60 giorni) da voi scelti in qualità di datori di lavoro. Ove possibile, vale la pena adottare misure preventive per tutelare la salute dei collaboratori e delle collaboratrici. Per questo motivo forniamo consulenza e supporto ai datori di lavoro anche nell’ambito del management della salute in azienda.