Assicurazione droni: ready for takeoff?

Dieci anni fa i droni non si potevano proprio avere se non si possedevano le nozioni tecniche necessarie e un budget idoneo. Grazie ai progressi tecnici oggi vengono utilizzati per scopi commerciali o privati. Le imprese utilizzano ad esempio le foto scattate dagli oggetti volanti senza equipaggio per rilevamenti di edifici, produzioni cinematografiche, o per l’ispezione di impianti eolici – oppure per scopi di marketing come nel caso degli image video. A livello privato, le immagini nitidissime permettono un’affascinante visualizzazione a volo d’uccello. Per alcuni piloti per hobby, invece, conta soprattutto il divertimento che si prova a pilotare, far volare e manovrare.

Che il drone venga utilizzato per scopi privati o commerciali, ci sono alcune regole da osservare. Da domenica 1° gennaio 2023 la Svizzera procede al pari dell’UE, applicandone la regolamentazione. Ad esempio, in linea di principio i droni devono essere registrati all’Ufficio federale svizzero dell’aviazione civile (UFAC) e quelli di peso superiore a 250 grammi possono volare solo dopo aver sostenuto un esame. Poiché sono possibili altre modifiche, è opportuno dare un’occhiata alla pagina delle news dell’UFAC.

A partire da un certo peso del drone, anche l’assicurazione responsabilità civile non è più semplicemente un’opzione, ma un «must have». In tal caso l’assicurazione deve coprire una somma di garanzia di almeno un milione di franchi. È consigliata un’assicurazione idonea, ma a prescindere dal peso del drone, poiché un sinistro può facilmente avere conseguenze costose. Anche l’UFAC consiglia di assicurare i droni di peso inferiore a 250 grammi.

Quando il sogno di volare finisce sull’auto parcheggiata del vicino, non si fa scottante solo la situazione, ma anche la fattura per le riparazioni. Anche ai piloti di droni più capaci può capitare un incidente. Che succede se il drone scende in picchiata e si schianta sulla nuova automobile della vicina? O se, a causa di un guasto elettronico, finisce in un pagliaio e provoca un incendio?

Ready for takeoff? Chi provvede alla registrazione, all’esame e all’assicurazione, è vicino al traguardo. Quel che ancora manca è un luogo adatto per il volo, perché il drone non può essere semplicemente usato ovunque. Può darsi che sia allettante l’idea di provare a osservare l’aeroporto da una prospettiva diversa o dare un’occhiata nel giardino dei vicini, ma il detto «se una cosa piace è lecita» non vale quando si tratta di droni in volo. 

Un luogo idoneo dove farli volare si può facilmente individuare dando un’occhiata alla cartina interattiva dell’UFAC. Sulla cartina sono evidenziate le zone che non possono essere sorvolate. Da lì si possono evincere anche altre importanti regole, come ad esempio determinate quote massime di volo.

Quando il drone finalmente prende il volo lontano da aeroporti e zone vietate, i piloti devono però continuare a essere vigili. Ad esempio gli scatti fatti a vicini che stanno prendendo il sole sono assimilabili in termini di privacy a una zona vietata. Anche il fondo di terzi lì accanto non può essere sorvolato senza tanti problemi. A questo riguardo la comunicazione è tutto.

Il sogno di volare non muore mai. E con l’aumentare della popolarità dei droni è ora realizzabile in un modo nuovo. Per chiunque. Una cosa è chiara: un po’ di preparazione ci vuole, per conoscere e rispettare tutte le regole. Ma quando questa lista di controllo sarà tutta spuntata, all’improvviso «ready for takeoff» non sarà più un punto di domanda, ma un annuncio di decollo.