Perché è necessario un piano di ripristino?
Cosa c’è in un Business Continuity Plan?
Un Business Continuity Plan aumenta la resilienza informatica, riduce la durata delle interruzioni dell’attività aziendale e garantisce la redditività a lungo termine. La resilienza informatica è la capacità di proteggersi dagli attacchi informatici, di riconoscerli, di reagire immediatamente e di riprendersi rapidamente dalle conseguenze degli stessi. Questi sono i quattro componenti fondamentali di un piano di continuità:
- In primo luogo, si identificano tutti i processi aziendali critici. Si tratta dei processi cruciali per la sopravvivenza della PMI, dalla catena di fornitura al servizio clienti.
- Successivamente, con una valutazione dei rischi, si analizzano le possibili minacce, come gli attacchi informatici o i problemi tecnici, e le loro conseguenze.
- Sulla base della valutazione dei rischi, si sviluppa una strategia di ripristino, in modo che la PMI possa riprendere la sua attività operativa il più rapidamente possibile. Ad esempio, con un sistema IT ridondante o in una seconda sede.
- Con il crescente numero di attacchi informatici, la sicurezza informatica diventa di vitale importanza e deve essere regolamentata nel Business Continuity Plan. Ad esempio, con misure preventive come backup regolari, patch e aggiornamenti software o formazione dei collaboratori e delle collaboratrici.
Il Business Continuity Plan in sei passi
Passo 1: Identificare e valutare i rischi
Passo 2: valutare le conseguenze critiche per l’attività
Passo 3: ridurre al minimo i rischi e ripristinare i processi
Passo 4: dedurre, preparare e sviluppare misure
Ogni Business Continuity Plan è suddiviso in due aree tematiche. I reparti o i settori sono responsabili del mantenimento dell’attività aziendale, in quanto conoscono meglio i relativi processi. Gli specialisti IT interni o esterni sono responsabili del ripristino tecnico.
Mantenimento dell’attività aziendale
- Stampare la documentazione dei processi completa con istruzioni, piani e registri.
- Stampare e archiviare formulari per la documentazione dei processi.
- Registrare i contatti di clienti, partner e collaboratori e collaboratrici e tenerli a disposizione anche offline.
- Trovare alternative per la delocalizzazione della produzione e per l’approvvigionamento dei materiali.
- Eventualmente creare un magazzino esterno con componenti critici per la produzione.
- Chiarire con la banca come si possono pagare le fatture urgenti in caso di emergenza.
- Cercare alternative al pagamento con carta, ad esempio in contanti o tramite modelli di fattura.
- Discutere i documenti e gli scenari di emergenza con i collaboratori e le collaboratrici chiave.
- Salvare i documenti importanti su un computer portatile con una connessione Internet indipendente.
- Eventualmente creare un’organizzazione di emergenza con i collaboratori e le collaboratrici e con il fornitore di servizi IT.
Ripristino tecnico
- La prima cosa da verificare è la disponibilità dei dati di backup: a quanti giorni o settimane prima arrivano e se si vogliono usare come base per il futuro? I supporti di dati funzionano ed è disponibile un’infrastruttura di lettura/copia sufficiente?
- Prima di ripristinare i backup, è necessario assicurarsi che i sistemi di destinazione siano stati completamente cancellati e siano privi di virus. In alcuni casi, è opportuno acquistare nuovo hardware o ripristinare i backup in un ambiente cloud.
- Per i sistemi più complessi, un’ampia «pulizia» dei sistemi può essere più efficiente di un ripristino completo dai backup. Un fornitore di servizi di emergenza IT esperto dovrebbe aiutare a rimuovere tutti i virus e le backdoor e a impostare un «impianto d’allarme» per le nuove infezioni.
- Con l’aiuto del fornitore di servizi IT, è inoltre possibile creare una rete sicura per il ripristino, separata fisicamente o tramite firewall adeguati da eventuali sistemi ancora infetti.
- La prima cosa da fare è ripristinare o ripulire i sistemi centrali, cioè la gestione degli utenti, i file server, la posta elettronica, i sistemi di sicurezza e di rete e i sistemi di gestione delle macchine virtuali.
- La sequenza di ripristino di server, macchine virtuali, applicazioni e banche dati dipende dalla criticità di questi sistemi e dalle dipendenze, che devono essere identificate e documentate in anticipo.
- Allo stesso tempo, è possibile reinstallare desktop e laptop e ripulire i sistemi di controllo nella produzione interessati.
Passo 5: coinvolgere e formare i collaboratori e le collaboratrici
Coinvolgete i vostri collaboratori e le vostre collaboratrici nell’analisi del rischio, nella Business Impact Analysis e nella pianificazione delle emergenze. Da un lato, conoscono meglio il loro settore di lavoro, i possibili pericoli e le conseguenze di guasti o interruzioni. Dall’altro, questo coinvolgimento favorisce la comprensione del processo Business-Continuity-Management (BCM) e aumenta il loro impegno per la strategia BCM. Per questo motivo, è opportuno organizzare eventi formativi e feedback regolari per i collaboratori interessati e le collaboratrici interessate e aggiornare il piano in caso di importanti cambiamenti organizzativi.