Page 13 - kmu-magazin-no-1-2024-it
P. 13
«Sin da bambina, quando si trattava
di decretare il più veloce, ero sempre
in prima fila», racconta Laurien van der Graaff, trasferitasi da piccola insieme alla famiglia dall’Olanda a Davos. Non c’è voluto molto per accorgersi di essere brava nel fondo e che questa disciplina la divertiva molto. È diventata fondista
di professione dopo aver terminato gli studi in scienze dello sport e biologia.
«È la combinazione di competizione, duro allenamento e attività outdoor ad affascinarmi nel fondo», così la 36enne Laurien. Sono inoltre necessarie diverse capacità sportive: non solo bisogna essere veloci, ma è necessario fare una prestazione al top dal punto di vista sia tecnico sia tattico, il tutto combinato con forza e perseveranza. «A ciò si ag- giunge la componente mentale: in una competizione bastano pochi spietati minuti per capire se sei mentalmente
pronto.» Inoltre, come sportivi ai massimi livelli si è in giro 250 giorni all’anno e si gareggia ogni fine settimana. «Reggere questi ritmi è ancora la sfida più grande.» Dopo le batoste sportive è necessaria anche tanta forza mentale: «Negli sport agonistici ci si trova su un filo del rasoio», continua van der Graaff. «Ma anche questo ha il suo fascino: quando le cose vanno male, bisogna imparare a reagire. Perché si sa come ci si sente quando poi ci si rimette in piedi.»
Istinto competitivo anche
in Zurich
Nella sua carriera di sportiva profes- sionista Laurien ha inanellato successi: dieci volte campionessa svizzera e tre partecipazioni olimpiche, nella stagione 2011/2012 ha centrato il bronzo mondiale nello sprint a Düsseldorf. Sono seguite tre vittorie mondiali. La sua carriera è stata coronata nel 2021 a Oberstdorf
con l’argento mondiale nello sprint a squadre, insieme a Nadine Fähndrich. Dopo i Giochi olimpici invernali del 2022 Laurien ha deciso di terminare la sua carriera: «Per me era il momento giusto, perché un po’ alla volta ho iniziato a desiderare un’altra vita.» All’epoca Laurien era in contatto con Robert Gremli, Head of Brokers & Partnerships in Zurich Svizzera. Lo aveva incontrato a un evento di Athletes Network. Dal 2021 Zurich Svizzera collabora con Athletes Network per favorire agli atleti profes- sionisti il passaggio alla carriera profes- sionale successiva a quella sportiva.
Lo scorso marzo Laurien ha iniziato a lavorare in Zurich Svizzera e ora è Key Account Manager. «Mi piace la molte- plicità del mio lavoro. Mi piace inoltre avere attorno a me un team di persone e poter beneficiare delle loro esperienze», racconta Laurien. Mette in campo tutto
CULTURA AZIENDALE
Athletes Network
Athletes Network è una rete creata nel 2020 dall’ex calciatore Beni Huggel, dallo sciatore Niels Hintermann, dall’ex hockeista su ghiaccio Severin Blindenbacher e dallo specialista HR Dave Heiniger. La rete conta circa 2’800 atlete e atleti come membri e oltre 100 aziende partner.
L’obiettivo è supportare le atlete e gli atleti attuali e che hanno già concluso la loro carriera sportiva a proseguire il loro percorso personale e a prepararsi alla vita lavorativa una volta conclusa quella sportiva. «Le sportive e gli sportivi professionisti sono appassionati di quello che fanno. Hanno imparato a lottare, a concentrarsi e a fare una prestazione al top al momento giusto per vincere», spiega Beni Huggel. «Quando le atlete e gli atleti hanno la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, sono molto motivati. Sono consapevoli di dover cogliere questa opportunità, poiché hanno provato sulla loro pelle cosa significhi esse- re sostituibili nella vita.»
13